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RUEC di Sorrento, Sicurezza nell’ esercizio

CATEGORIA PRESTAZIONALE G
SICUREZZA NELL’ESERCIZIO
SCHEDA G1: SICUREZZA CONTRO LE CADUTE
1. Definizione: Previsioni per evitare cadute involontarie o volontarie.
Si riferisce all’altezza, alle dimensioni delle eventuali forature, alla resistenza alle spinte orizzontali di parapetti e di barriere di protezione in genere.
2. Livello di prestazione: Il requisito si ritiene soddisfatto quando:
il parapetto presenti le seguenti caratteristiche:
nessuna deformazione irreversibile sotto l’azione di una spinta orizzontale sul corrimano pari a:
• 1.50 kN/m per tribune di stadi e palestre;
• 1.20 kN/m per altri locali pubblici e scuole;
• 0.80 kN/m per edifici di abitazione;
• altezza minima rispetto al livello più alto di calpestio pari a 1,00 m;
• non scalabilità;
• vuoti di dimensioni tali da non consentire il passaggio di una sfera di 0,10 m di diametro;
• i vetri delle finestre o dei balconi installati ad altezza inferiore a m 1,00 dal piano interno di calpestio hanno caratteristiche di resistenza conformi a quanto sopra;
• i bancali delle finestre hanno altezza non inferiore a m 1,00;
• le superfici finestrate installate in zona superiori a m 1,50 di altezza rispetto al piano di calpestio sono tali da rendere possibile la pulizia e la sostituzione dei vetri dall’interno, salvo specifici sistemi di pulizia appositamente previsti e rispondenti alle norme di sicurezza e antinfortunio; l’apertura di tali superfici finestrate deve essere assicurata con sistemi manovrabili dal basso;
• le scale di uso comune esterne alle unità immobiliari aperte al pubblico e quelle situate nei luoghi di lavoro, anche se interne alle unità immobiliari, sono dotate di corrimano posto ad un’altezza di m 1,00;
• le rampe non rettilinee prevedono pianerottoli di riposo ogni 15 alzate e la pedata del gradino di almeno di cm 30, misurata ad una distanza di cm 40 dal montante centrale o dal parapetto interno;
• le rampe hanno pendenza costante all’interno di ogni tratto;
• i pianerottoli delle scale hanno larghezza e profondità almeno pari a quelle delle rampe;
• le porte si aprono solo in corrispondenza dei pianerottoli.
3. Metodi di verifica:
Per quanto riguarda la resistenza alla spinta orizzontale su parapetti e corrimani, si fa riferimento, in sede progettuale, ai metodi di calcolo della scienza e tecnica delle costruzioni, ipotizzando i carichi indicati. Particolare attenzione andrà posta nello studio dei dispositivi di ancoraggio del parapetto alle strutture a cui è vincolato.
Per le altre prestazioni si procede mediante verifica diretta e misurazioni.
SCHEDA G2: SICUREZZA DI CIRCOLAZIONE (ATTRITO DINAMICO)
1. Definizione: Previsione per garantire la normale percorrenza senza rischi di cadute per gli utenti, in particolare per quanto riguarda il pericolo di scivolamento.
2. Livello di prestazione: Lo strato di usura della pavimentazione deve garantire adeguati livelli di sicurezza contro lo scivolamento, attraverso il controllo del coefficiente di attrito tra il piede calzato e la pavimentazione, che tenendo conto di una manutenzione normale e prevedibile, deve risultare μ≥0,4 (μ: coefficiente di attrito dinamico).
3. Metodi di verifica: La verifica viene condotta secondo i metodi di seguito specificati:
• giudizio sintetico da parte del collaudatore che, sulla base della soluzione tecnologica adottata, dei materiali e modalità di esecuzione, verifica l’adeguatezza della realizzazione al requisito;
• controllo dei certificati relativi ai materiali e componenti utilizzati.
SCHEDA G3: LIMITAZIONE DEI RISCHI DI USTIONE
1. Definizione: Le temperature superficiali di qualunque parte accessibile di una costruzione, devono essere contenute entro opportuni valori al fine di garantire l’incolumità degli utenti.
Su tutte le superfici con cui l’utente può entrare normalmente in contatto (pareti, pavimenti, involucri di caldaie poste in zone accessibili, ecc..) deve essere assicurata una temperatura superficiale il cui valore sia compreso entro i limiti stabiliti dalle norme specifiche.
2. Livello di prestazione: La temperatura superficiale dei corpi scaldanti e di tutte le parti calde con cui l’utenza possa accidentalmente venire a contatto deve risultare inferiore a 70 °C (Θ≤ 70 C); sono ammesse temperature superiori per le superfici non accessibili, o protette.
3. Metodi di verifica: Effetti da controllare: possibilità di contatto con superfici ustionanti.
La prestazione viene misurata dalla temperatura delle superfici, (Θi), dopo aver portato a regime l’impianto.
SCHEDA G4: RESISTENZA MECCANICA AGLI URTI ED ALLO SFONDAMENTO
1. Definizione: Capacità degli elementi tecnici a resistere ad urti da corpo pesante senza essere traversati, asportati e senza distacchi di parti e caduta di frantumi contundenti o taglienti, al fine di salvaguardare la sicurezza degli utenti e la sicurezza da intrusioni di persone.
Capacità degli elementi di protezione a resistere ad urti da corpo pesante, con riferimento ad esigenze di sicurezza, per evitare cadute involontarie o volontarie.
Capacità della copertura, potendo essa essere praticata da personale specializzato per eventuali riparazioni, a resistere all’urto di una persona che accidentalmente vi cada sopra.
2. Livello di prestazione: Il requisito si intende soddisfatto se l’elemento considerato resiste alle sollecitazioni previste dalle norme vigenti senza presentare:
attraversamenti da parte dell’elemento d’urto;
perdite dell’integrità strutturale;
distacco di parti;
caduta di frammenti e di elementi.
3. Metodi di verifica: La prestazione viene misurata dalla resistenza all’urto dell’elemento tecnico preso in esame.
La verifica viene condotta attraverso:
• un giudizio sintetico da parte del direttore dei lavori e del collaudatore sulla base dei criteri dettati dalla buona tecnica, per soluzioni tecnologiche sperimentate e consolidate;
• prove specifiche in laboratorio o in opera, cui è possibile ricorrere, a giudizio del collaudatore, in casi particolari o per soluzioni tecnologiche non sperimentate (ad esempio coperture leggere in materiale metallico, prodotti fibrosi, plastici, ecc..).
SCHEDA G5: SICUREZZA ELETTRICA
1. Definizione: L’impianto elettrico deve essere progettato e realizzato in modo tale da garantire il massimo grado di sicurezza per gli utenti e per gli operatori.
2. Livello di prestazione: In linea generale, il requisito si intende soddisfatto quando gli impianti elettrici siano progettati e realizzati nel rispetto della legislazione vigente.
In dettaglio sono richiesti:
• protezione contro i contatti diretti;
• protezione contro i contatti indiretti;
• protezione contro i sovraccarichi;
• protezione contro i corto circuiti;
• impiego di materiali realizzati a regola d’arte (in possesso di Marchi e di Autocertificazione del costruttore);
• esecuzione degli impianti elettrici posti nei locali contenenti vasche o docce rispettando le distanze minime previste dalla normativa vigente;
• controllo del livello di isolamento.
3. Metodi di verifica: Le verifiche dovranno essere condotte secondo le modalità previste dalle specifiche normative vigenti.
In particolare si ricorda quanto disposto dal Capo V del D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380 (Norme per la sicurezza degli impianti), relativamente alla progettazione, installazione, manutenzione e verifica degli impianti.
SCHEDA G6: SICUREZZA DEGLI IMPIANTI
1. Definizione: Gli impianti a servizio delle costruzioni devono essere realizzati in modo tale da rispondere ad esigenze di fruibilità e sicurezza. In particolare devono essere verificate:
• la resistenza alla pressione interna;
• la resistenza alle sollecitazioni statiche;
• l’assenza di rischi di esplosione;
• il controllo delle fughe di gas;
• il controllo delle fuoriuscite di fluidi inquinanti o pericolosi.
2. Livello di prestazione: Devono essere rispettati i livelli di prestazione previsti dalle normative vigenti.
3. Metodi di verifica: Le verifiche dovranno essere condotte secondo le modalità previste dalle specifiche normative vigenti.
In particolare si ricorda quanto disposto dal Capo V del D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380 (Norme per la sicurezza degli impianti), relativamente alla progettazione, installazione, manutenzione e verifica degli impianti.
Il testo appena riportato può contenere involontarie imperfezioni e/o refusi rispetto all’ originale. E’ opportuno, quindi, che coloro che necessitano di avere certezze rispetto ad una materia così delicata, effettuino le opportune verifiche consultando direttamente gli atti presso il Comune di Sorrento