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Sorrento dall’ unità d’ Italia ad oggi

L’ UNITA’ D’ ITALIA
Nel 1861, la città accoglie positivamente l’ avvento dello stato unitario: Sorrento, che aveva tenacemente conservato le proprie tradizioni marinare e mercantili, individua in uno Stato svincolato dai vecchi dazi grandi possibilità ai traffici marittimi.
Nei primi anni dopo l’unificazione, la città – che fino a quel momento aveva conservato l’ antico impianto romano – ricerca nuovi sbocchi urbanistici e panoramici: si realizza, tra il 1863 e il 1865, la strada Sorrento – Massa Lubrense, con l’ intento di ottenere una migliore e più veloce viabilità fra il centro e l’ estremità della penisola.
Tale strada – oggi Corso Italia – si insinua all’ interno della città spaccando in due l’ antico centro.
Accanto al tradizionale coltivazione di agrumi e noci, alle antiche manifatture del legno e della seta, si sviluppa con sempre maggiore forza la vocazione turistica della città. Tale vocazione condurrà ad una espansione intermini urbanistici dell’ offerta turistica, che forzerà gli equilibri naturali finora rimasti pressoché intatti.

IL 1900
Il Novecento fu epoca di grandi sconvolgimenti anche per Sorrento: durante la grande guerra, la città contribuì allo sforzo bellico con nobile slancio. Il carattere internazionale della città, la mobilità marinara dei cittadini, nonché il carattere libertario dei cittadini fecero sì che il fascismo attecchisse solo superficialmente. Inoltre, durante la seconda guerra mondiale, la posizione geografica di Sorrento non rendeva la città adatta alle operazioni militari, ma fu invece individuata come sede per í soldati tedeschi feriti e in convalescenza.
Con la caduta del fascismo e l’ ingresso degli Alleati, non ci furono né scontri particolari, poiché i militari tedeschi si erano già ritirati, né violente prese di potere, in quanto il Comitato Liberazione Nazionale resse le sorti politiche fino alle elezioni amministrative del 1946, anno in cui, con Decreto del 22 aprile fu restituita piena autonomia ai Comuni di Sorrento, S. Agnello, Piano e Meta che con nel 1927 erano stati riuniti in un’ unica Municipalità.
Nei primi anni del secolo si realizza la strada de Maio che come osserva Roberto Pane “sale dall’ approdo profondamente incassata tra alte pareti di tufo”. Secondo quanto osserva lo studioso, il danno paesistico arrecato da tale realizzazione viaria è dovuto non tanto dalla strada in sé, quanto piuttosto alla conseguente costruzione di case e alberghi.
Tuttavia, la principale trasformazione vissuta dalla città riguarda la realizzazione del nuovo tratto della ferrovia Circumvesuviana tra Castellammare e Sorrento inaugurata nel 1948. Tale opera, oltre a segnare territorio e paesaggio, produce effetti di natura economica e sociale: fino a questo momento, infatti, Sorrento poteva essere raggiunta o via mare o attraverso la strada borbonica, piena di curve e pendenze e minacciata da frane, servita da una linea tranviaria insufficiente.
Fino all’ avvento della ferrovia, dunque il paese era quasi isolato, dopo la sua realizzazione si innescano dei meccanismi a catena: la popolazione – che può collegarsi in modo facile e veloce al capoluogo – cresce in modo smisurato; molti napoletani si trasferiscono nelle case di villeggiatura; il numero di abitazioni raddoppia; il valore delle aree edificabili nonché delle abitazioni cresce a dismisura; le aree agricole a ridosso del costruito scompaiono, divenendo nuove aree di espansione; il turismo diventa sempre più massificato tanto che, tra gli anni 50 e 80, si verifica un enorme sviluppo delle strutture alberghiere, tanto da convertire ad attività turistiche stagionali il 75% della popolazione agricola.
Momento di svolta nelle trasformazioni urbanistiche di Sorrento è stata caratterizzato da due interventi: l’ apertura di via degli Aranci e, nella metà degli anni ’60, la realizzazione di attrezzature sportive – comprese tra Corso Italia e Via Correale – che hanno distrutto uno dei più begli agrumeti della città.

Il testo che precede è integralmente tratto dalla Relazione del Piano Urbanistico Comunale di Sorrento predisposto dal Dirigente del IV Dipartimento del Comune di Sorrento, Ingegnere Guido Imperato con la consulenza del Prof. Arch. Guido Riano