... ALL OTHER SCRIPTS MUST BE PLACED BELOW Monastero di clausura a Sorrento | Il meglio di Sorrento

Come si presenta la Chiesa di S. Maria delle Grazie a Sorrento

La Chiesa di Santa Maria delle Grazie di Sorrento offre numerosi spunti degni di interesse sia sotto il profilo artistico che sotto il profilo architettonico.
Proprio a questo ultimo riguardo è da apprezzare il portale d’ ingresso la cui parte superiore è abbellita con un bassorilievo d’ispirazione toscana che, probabilmente, è stato eseguito da un artista napoletano del XIV secolo.
Una volta entrati nella Chiesa sorrentina – che è stata realizzata seguendo i criteri dello stile barocco ed è sviluppata lungo una sola navata – si può apprezzare un bel coro delle monache che è stato interamente realizzato con radice di noce. Esso si caratterizza per la presenza di numerosi stalli e del “tronetto” riservato alla madre priora. Proprio sopra la porta d’ingresso – ma nel lato interno – sono posti: un dipinto ovale ispirato alla Sacra Famiglia ed altri due piccoli quadri di forma rotonda che sono considerati di buon valore artistico, e che, verosimilmente sono stati realizzati sempre nel XIV secolo.
L’ attenzione dei visitatori, in ogni caso, viene immediatamente catturata dal pavimento maiolicato, recentemente restaurato.
Continuando nella vista all’ interno della Chiesa di Santa Maria delle Grazie a Sorrento si può notare che esso è abbellito da marmi policromi scolpiti ed intarsiati. A partire da quelli con i quali sono stati realizzati gli altari.
A rendere particolarmente interessante la stupenda chiesa sorrentina, concorrono diversi quadri di Silvestro Buono Junior (del quale si possono ammirare alcune opere anche nella Cattedrale di Sorrento).
Uno di questi – realizzato nel 1582 – sormonta l’ altare maggiore e ritrae la Madonna delle Grazie (dal quale prende il nome l’ edificio sacro sorrentino) attorniata da Angeli e adorata da San Giovanni Battista e San Domenico (quest’ ultimo intento a presentare proprio alla Madonna, la fondatrice della Chiesa e dell’ annesso monastero, Bernardina Donnorso).
Altri due magnifici dipinti dello stesso autore si trovano in posizione laterale e raffigurano Sant’ Antonino Vescovo di Firenze e San Vincenzo Ferreri.
Più piccoli, invece, sono i due “tondi” – sempre realizzati da Silvestro Buono Junior – che si trovano nella parte alta e che raffigurano San Pietro Martire e San Tommaso d’ Aquino.
Nel realizzare le sue opere per la bella chiesa di Sorrento, il pittore ha sicuramente tenuto conto delle indicazioni dei committenti ed ha raffigurato sempre Santi domenicani, evidentemente in ossequio alla regola cui si ispira il monastero di Santa Maria delle Grazie.
Al centro del soffitto di quello che viene definito come il catino absidale è presente una seicentesca sulla quale è stata dipinta l’ offerta sacrificale del popolo ebraico a Dio. Il soffitto, invece , è interamente adornato da una tela di epoca seicentesca che ritrae con la Trasfigurazione di Gesù, le immagini degli evangelisti e motivi floreali
Al di sopra delle grate che si trovano sopra l’ altare maggiore – e al di dietro delle quali si ponevano le monache di clausura – si possono apprezzare due che ritraggono rispettivamente: l’angelo che appare in sogno a San Giuseppe e Sant’ Anna in compagnia della Vergine Maria, bambina.
A destra di chi entra si possono ammirare, in sequenza, i quadri che raffigurano il Patriarca San Domenico, la Madonna del Rosario (arricchito con ulteriori piccoli dipinti riferiti ai quindici misteri).
Sul lato sinistro, invece, le tele che si possono apprezzare sono ispirate a San Tommaso d’ Aquino col Cristo crocifisso che gli parla e la Visita della Madonna a Santa Elisabetta.
Nella parte alta della chiesa, inoltre ci sono altri sei quadri che raffigurano santi e sante domenicani.
A ricordare il fatto che la chiesa è stata realizzata anche in funzione del convento di Santa Maria delle Grazie di Sorrento concorre la presenza, lungo la navata, di tribune e grate (anche dette “gelosie”) che risalgono al XVI secolo e che sono state realizzate in legno intagliato e dorato. Queste, infatti, consentivano e consentono alle suore del monastero di poter assistere alle messe senza essere viste dai fedeli che partecipano alle sacre funzioni.
Il mondo dei fedeli sorrentini, infine, attribuisce una grande importanza ad una statua del Cristo coronato di spine che si trova in una nicchia in fondo alla parete laterale a destra di chi entra ed è oggetto di grande venerazione.
Essa è considerata miracolosa, dal momento che nel 1720 e nel 1858 fu protagonista di eventi prodigiosi.
In quelle occasioni, infatti, la gamba sinistra della statua trasudò sangue. Questo fu terso con panni di lino dalle suore presenti ai miracoli.
Fabrizio Guastafierro