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I legami tra Sorrento ed il popolo di Israele

Premessa

3 maggio 2017.
Dopo aver rispettato un intricato e complesso iter burocratico, la città di Sorrento può finalmente celebrare il suo gemellaggio con Eilat, ridente e prospera città israeliana.
Forte di una lunga e consolidata esperienza che ha già visto accomunata la “terra delle sirene” con celebri località internazionali – quali ad esempio: Nizza (in Francia), Mar del Plata (in Argentina) e Kumano (in Giappone) -, la città del Tasso sancisce ufficialmente la sua comunità di interessi con una realtà ebraica.
In questa occasione, due identità apparentemente molto diverse – in termini di cultura, di interessi e di religione – si incontrano e decidono di essere “una sola cosa”.
Il tutto nell’ ottica di incrementare un rapporto di cordialità destinato a durare nel tempo e capace di sviluppare benefici, per entrambe, non solo nel presente, ma anche in prospettiva futura.
In questo senso parlano chiaro i documenti che hanno seguito una complessa trafila doverosamente culminata con l’ approvazione di atti ufficiali e con il perfezionamento di delicate ed intense attività diplomatiche che non hanno mancato di vedere interessate le autorità dei governi centrali.
Il tutto, a prima vista, potrebbe sembrare una incredibile novità.
Invece proprio i rapporti tra Sorrento ed il popolo di Israele, sono particolarmente antichi e solidi.
Quanto?
Tanto .
Molto di più di quanto non si immagini.
Ed è giusto che a questi si dia ampio risalto, anche se i tempi a disposizione non ci consentono di sviluppare un adeguato approfondimento.
Per questa ragione, sia pure nel ristretto margine imposto proprio dai tempi a disposizione – che impongono i protocolli ufficiali – proponiamo i nostri “Primi appunti su una storia di antica amicizia” – limitandoli ad un arco temporale che, superficialmente, si limita a spaziare tra epoche arcaiche e quelli della dominazione angioina.
In effetti – come si è già avuto modo di evidenziare – i rapporti tra Sorrento e la comunità ebraica, sono assai remoti.
Più di quanto non si possa sospettare a “prima vista”.
La materia è particolarmente affascinante non solo perché, fino ad ora, sconosciuta ai sorrentini, ma anche perché accompagnata dalle suggestioni procurate dall’esistenza di miti e leggende che vedono interessate tanto le fonti cristiane, quanto quelle ebraiche.
Ad onor del vero dobbiamo ammettere il fatto che è da tempo che dedichiamo le nostre attenzioni proprio a questo argomento.
Questo ci ha consentito di raccogliere una cospicua mole di informazioni che, però, rappresenta solo una parte essenziale di quanto crediamo sia realmente disponibile.
Purtroppo le nostre difficoltà – e le lacune che caratterizzano il lavoro che ci accingiamo a presentare – sono il frutto del fatto di non avere scelto per tempo una guida accademica che indirizzasse le nostre ricerche verso più concreti risultati.
Recentissime interlocuzioni telefoniche con il professore Giancarlo Lacerenza – autentico ed autorevole esperto della materia – ci hanno fatto comprendere, infatti, quanto approssimative siano le informazioni da noi acquisite e ci lasciano fiduciosamente e legittimamente presagire ulteriori approfondimenti che potranno essere sviluppati in futuro soprattutto – ma non solo – per l’ epoca aragonese.
Rispetto a questa prospettiva, dunque, avremmo potuto, voluto e dovuto attendere nel produrre il frutto di una ricerca che, allo stato attuale, è da ritenersi parziale e lacunosa.
Tuttavia si è verificata una “situazione di emergenza”.
Quella derivante, per l’ appunto, dal desiderio di onorare tempestivamente il gemellaggio tra Sorrento ed Eilat con la produzione di un testo che, pur viziato da carenze, lacune ed imperfezioni, sia in grado di testimoniare, almeno parzialmente, quanto antiche e profonde siano le radici dell’ amicizia tra la città del Tasso ed il popolo d’ Israele.
Pur consapevoli dell’ esistenza di tanti “nei”, dunque, oggi offriamo il frutto delle nostre ricerche quale prima testimonianza dell’ affetto che nutriamo per i “nuovi” amici israeliani.
Ma, proprio perché siamo convinti del fatto che questa nascente amicizia sia destinata a svilupparsi ulteriormente ed a dare fecondi frutti in futuro, ci impegniamo, fin d’ ora, a sviluppare ulteriormente la materia.
Tutto questo confidando nella possibilità di avvalerci di un nuovo “faro” – quale quello che ci auguriamo di avere individuato proprio nel professore Giancarlo Lacerenza – oltre che di rinvenire documenti in grado di integrare opportunamente il frutto delle ricerche fino ad ora condotte.
Così come è per il gemellaggio tra Sorrento ed Eilat, insomma, anche i nostri studi devono considerarsi ad uno stadio di “work in progress”.
Presto, dunque, speriamo di potere provvedere ad aggiornare i nostri “Primi appunti su una storia di antica amicizia”, non solo colmando le lacune che riguardano il passato, ma arricchendoli con nuove “pagine belle” che potranno essere scritte in anche in virtù dei rapporti con i “nuovi” eppure “antichi” amici di Eilat.
Fabrizio Guastafierro
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