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Il Museo Pignatelli

Il Museo Pignatelli di Napoli, ha una storia che, per certi versi ricorda quella del più antico Museo Correale di Sorrento.
Entrambe le strutture museali, infatti, sono nate per volontà di famiglie nobili che oltre a donare le proprie raccolte di oggetti d’ arte, garantirono anche la disponibilità di stupendi immobili che le potessero ospitare.
A differenza dei fratelli Pompeo ed Alfredo Correale – che per la gestione del Museo omonimo crearono un apposito ente morale – la Principessa Rosina Pignatelli, nel 1960, donò allo Stato Italiano una stupenda villa e le collezioni appartenute alla famiglia Pignatelli Cortes d’ Aragona.
Grazie a questa donazione, oggi, nei locali di rappresentanza del pian terreno, è possibile ammirare preziosi argenti, raffinati oggetti di bronzo dorato, stupende ceramiche provenienti da ogni parte del mondo e pregiati mobili ottocenteschi. Ad essi si aggiunge una preziosa collezione di dipinti e di disegni (che può essere ammirata al primo piano della Villa) allestita dall’ ex Banco di Napoli in seguito alla fusione, avvenuta nel 1808, tra antichi banchi pubblici napoletani, quali il Banco di Sant’ Eligio, il Monte dei Poveri o il Monte di Pietà e, successivamente, ampliata soprattutto nel corso del Novecento.
In questo ambito la sezione ottocentesca, risulta essere particolarmente interessante non solo per la presenza di tele di Pitloo e di Morelli, ma anche per quella di numerose opere, tra sculture e disegni di Vincenzo Gemito.
I capolavori appartenenti a questo ricco patrimonio artistico provengono – nella maggior parte dei casi – da prestigiosi complessi monumentali.
Particolarmente originale e ricca di pezzi unici, inoltre, è la sezione che ospita il Museo delle Carrozze, donata (sempre nel 1960) all’ allora nascente Museo Pignatelli dal Marchese Mario D’ Alessandro di Civitanova che, in precedenza aveva raccolto, nella sua villa di Resina un consistente numero di carrozze ottocentesche oltre che finimenti, bordature e frustini con pomi d’ argento o d’ avorio acquistati durante i suoi viaggi in Italia e in Europa. Il nucleo originario di questa collezione si è arricchito, nel corso degli anni, con ulteriori donazioni del Marchese Spennati (1960), del Conte Dusmet (1962) e del Conte Legnetti di Santojanni (1973).
Il Museo è ubicato a pochi passi dalla Villa Comunale di Napoli (dove tra l’ altro si può ammirare un suggestivo ed antico esemplare di cassa armonica) e dal magnifico lungomare di Via Caracciolo.
Fabrizio Guastafierro