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L’ antica funicolare di Sorrento

Sorrento antica Marina Piccola

Una immagine della Marina Piccola di Sorrento e della galleria che consentiva l’ accesso alla Funicolare

L’ idea di rendere disponibile un servizio di collegamento veloce tra la marina Piccola di Sorrento la parte centrale della città ha radici antiche.
Molto di più di quanto, oggi, non si possa credere.
Basti dire che se ne cominciò a parlare, in maniera tutt’ altro che astratta, già alla fine dell’ Ottocento.
Le attenzioni, però, a quell’ epoca, erano concentrate sulla funicolare dell’ Hotel Vittoria e le difficoltà erano di ben altra natura.
Ciò anche perché, a quel tempo, ancora doveva essere inaugurata la “rotabile per la Marina Piccola”, poi ribattezzata Via Luigi De Maio.
L’ impianto, probabilmente, era già stato realizzato nel 1893 e prevedeva certamente l’ utilizzo di una alimentazione a vapore visto che già il successivo 24 febbraio del 1894, il consiglio comunale di Sorrento si espresse sulla richiesta avanzata dal Cavaliere Raffaele Fiorentino “per ottenere la concessione di acqua onde render pubblica la funicolare”.
Come si legge nei documenti dell’ epoca, agli atti del municipio sorrentino, infatti, era pervenuta una istanza del “proprietario dell’ albergo Vittoria, colla quale esponendosi di voler rendere pubblica la funicolare esistente nella proprietà di esso Fiorentino, a di lui spese e senza alcun concorso pecuniario del Comune, vien fatta rilevare la necessità di avere dell’ acqua sufficiente nella misura di 12 metri cubi al giorno per rendere attuabile l’ opera progettata”.
Il Civico Consesso di Sorrento più volte tornò sull’ argomento (dopo il 24 febbraio l’ argomento fu dibattuto anche nelle sedute del 14 aprile, del 21 aprile e del 30 ottobre del 1894) per valutare l’ opportunità di concedere l’ utilizzo delle acque del vallone dei Mulini e/o di parte di quelle contenute nei Cisternoni degli Spasiano a Sorrento e per approvare quello che oggi potrebbe considerarsi come un vero e proprio capitolato.
Il dubbio e le perplessità nascevano dal fatto che il cospicuo approvvigionamento d’ acqua potesse produrre effetti negativi per le forniture idriche al resto della città o, viceversa, che potesse non essere adeguatamente assicurato al privato il quantitativo d’ acqua indispensabile per far funzionare la funicolare stessa, magari per problemi di siccità
Alla fine a risolvere incidentalmente il problema fu il medico sanitario provinciale del tempo.
Chiamato ad esprimersi sulla efficacia degli interventi con i quali il Consiglio Comunale di Sorrento si augurava di bonificare i Cisternoni, restituendoli alla loro antica funzione di capaci “serbatoi d’ acqua”, proprio il medico sanitario provinciale “giusta la nota sottoprefettizia dei 17 luglio ultimo scorso, ha rilevato che undici di quei serbatoi sono inquinati al segno da essere irriducibili; epperò dichiarava che l’ acqua che vi si accoglie può essere adibita a solo uso d’ industrie e d’ innaffiamento pubblico”.
Fu la soluzione di tutti i problemi fino ad allora insorti.
Così nel corso della seduta del 30 ottobre di quello stesso anno, nella massima assemblea cittadina fu osservato: “In questo caso risulta evidente che il Comune ha un mezzo largo per la fornitura dell’ acqua al Fiorentino, e che seppur poteva intravedervi qualche difficoltà, essa va del tutto eliminata dal momento che in quegli undici Cisternoni si contiene un volume di acqua di gran lunga superiore a quello, di cui il Fiorentino ha bisogno”.
E così, modificata leggermente la proposta di convenzione già approvata il precedente 21 aprile, il Civico Consesso sorrentino diede il suo definitivo “via libera” alla concessione.
In virtù di questa fu stabilito, tra l’ altro, che “Il Cav. Fiorentino darà al pubblico tante corse della Funicolare medesima di salita e di discesa, quanti saranno gli arrivi e le partenze dei vapori postali da traffico e delle passeggiate che approdano sullo scalo marittimo di Sorrento oltre un numero di corse intermedie giornaliere nella stagione estiva a comodo dei bagnanti”.
Al riguardo è interessante notare che già all’ epoca – a dispetto delle pochissime cabine esistenti lungo il litorale e dell’ esiguo numero di alberghi presenti in città – gli interessi turistici rivestivano una grande importanza per l’ economia del paese.
Proprio nel 1894, infatti, la città di Sorrento era alle prese con l’ organizzazione delle feste tassiane in occasione delle quali, evidentemente, si prevedeva un significativo numero di arrivi e di presenze.
Non a caso, proprio nel verbale della seduta del Consiglio Comunale del 30 ottobre del 1894 fu evidenziato: “In occasione delle prossime feste Tassiane, si avrà certamente un concorso di Forestieri e Nazionali per via di mare principalmente, e quindi non potendosi ottenere che la via rotabile dalla Città alla marina esista per quell’ epoca non lontana, ed essendo indispensabile fornire al pubblico un mezzo di locomozione per lo accesso dalla Marina alla Città e viceversa, risulta chiaro il bisogno di render pubblica la Funicolare Fiorentino, e provvedere che tale opera possa avere effetto al più presto stante i nuovi e costosi lavori che da esso Fiorentino si debbono eseguire in breve tempo”.
Quella della entrata in funzione della funicolare, visti i tempi, fu una novità davvero eclatante e la Città di trovò proiettata su posizioni di assoluta avanguardia.
Sorrento, infatti, ebbe il suo impianto prima ancora di quello che a Capri (inaugurato solo nel 1905) ancora oggi continua ad assolvere allo stesso ruolo: assicurare i collegamenti rapidi tra la Marina piccola ed il centro cittadino….
L’ imponente opera, però, ebbe vita breve.
A determinarne una repentino decadenza concorsero diversi fattori.
Nel 1898, infatti, alla morte di Raffaele Fiorentino, il figlio Onorato riuscì ad ottenere la direzione esclusiva degli affari di famiglia. Questi probabilmente dovette recepire le lagnanze della eclusivissima clientela che frequentava l’ Hotel Vittoria. Quest’ ultima, con ogni probabilità, non si limitava a mal tollerare la promiscuità delle corse pubbliche della Funicolare, ma trovava fastidiosa la confusione procurata dall’ afflusso e dal deflusso di coloro che non fossero clienti dell’ albergo stesso.
A questo, inoltre, si aggiunse la quasi concomitante inaugurazione della “strada rotabile per la Marina Piccola”.
Anche questo fu considerato un evento eccezionale. Al punto che il Consiglio Comunale di Sorrento, il 24 Marzo 1898, ritenne di approvare una apposita delibera (la numero 12) avente ad oggetto, per l’ appunto, un apposito “programma per la festa di inaugurazione della nuova strada rotabile provinciale dalla Città alla Marina Piccola” – prevista per la successiva domenica 27 marzo – , dedicando ad essa una intera seduta.
Il 14 aprile dello stesso anno, sempre il civico consesso sorrentino, assumeva una insolita decisione: quella di dare alla strada appena ultimata il nome del Sindaco in carica: Luigi de Maio (delibera n° 16).
E sempre su aspetti collegati a questa strada, la massima assemblea cittadina ritornava ad esprimersi il 30 aprile – con la delibera n°25 – (per provvedere all’ attivazione del servizio di spazzamento), l’ 11 giugno – con delibera n°32 – (per la “piantagione di alberi alla Strada Marina Grande”).
Fatto è che tanto gli interessi aziendali dell’ Hotel Vittoria quanto l’ apertura di Via Luigi De Maio finirono con il concorrere a decretare lo stop delle corse della Funicolare.
Fabrizio Guastafierro