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Grand Hotel Excelsior Vittoria a Sorrento

Un altro albergo storico di Sorrento, anch’ esso con un ruolo rilevante nella vita turistica della città, è il Grand Hotel Excelsior Vittoria, che unisce la centralità (entrata dalla principale piazza cittadina, intitolata al grande Torquato Tasso) con panoramicità sull’ interno del golfo partenopeo, con le terrazze dei suoi saloni e delle camere sul mare, ove si giunge attraverso un viale d’ incanto fra il verde degli agrumi.
Anche l’ inizio di questo albergo non fu sul mare e fu legato al nome della proprietaria Antonietta Rispoli. Siamo a circa 180 anni fa, quando, nell’ antico largo al di fuori della porta della città (non ancora demolita con la realizzazione dell’ attuale piazza Tasso). Trattavasi di una pensione modesta che ospitava ospiti illustri che, all’ epoca, includevano Sorrento nel Grand Tour.
Con il matrimonio della signora Rispoli con Raffaele Fiorentino, proprietario della locanda Fiorentino in Via Santa Maria della Pietà (all’ epoca non esisteva l’ attuale corso italia, realizzato nel 1865) iniziò il cammino di quello che doveva divenire il Grand Hotel Excelsior Vittoria a Sorrento.
Fu acquistato l’ intero aranceto che divideva il vecchio Albergo Rispoli dal costone sulla Marina Piccola di Sorrento e fu iniziata la costruzione di quelli che sono gli attuali padiglioni: prima quello sul lato occidentale che fu denominato “Vittoria”, poi quello sul lato orientale chiamato “Rivale” (1881) ed infine la parte centrale fra le due costruzioni (all’ inizio del secolo scorso), quasi uno chalet svizzero, denominata “Favorita”.
Il nome mutato da Rispoli a Vittoria (in onore della Regina di Svezia) verso la fine del secolo XIX e solo negli anni venti del secolo successivo fu aggiunto l’ aggettivo Excelsior (oggi Ciga), per evitare che altri complessi, non all’ altezza della loro fama, potessero usurpare tale nome.
Come tutti i grandi alberghi sorrentini dell’ epoca, anche l’ Hotel Vittoria ospitò personaggi del mondo della politica, della cultura e dell’ arte: nel 1858 ritornò a Sorrento Luigi II di Baviera con Massimiliano d’ Asburgo (il futuro Imperatore del Messico), ma già prima, nel 1817, lord Byron (che negli anni di vita preferì l’ Italia, iniziando a Ferrara a scrivere “Lamenti del Tasso”) venne a Sorrento per completare la sua opera sull’ epico Sorrentino, scrivendo i famosi versi
Più non andremo vagando
Così tardi nella notte
Anche se meno amore
E come prima brilla la luna
In questo albergo alloggiarono la Regina ed i Principi di Svezia, la Granduchessa Caterina di Russia ed il principe di Galles (1874) e, nel 1876, Riccardo Wagner completò il Parsifal (dopo di aver trovato ispirazione a Ravello per il giardino di Kingsor) ricevendo ospite, nella serata del 27 ottobre, Friedrich Nietzsche che, con alcuni amici era giunto il giorno prima a Villa Attanasio.
I rappresentanti della monarchia italiana non resistettero al fascino dell’ Hotel Vittoria: Margherita di Savoia e sua cognata, Maria Pia di Portogallo (24 giugno 1883), Re Vittorio Emanuele III con il principe Umberto. Ed altri principi e regnanti: il vicerè d’ Egitto (1886), Re Oscar di Svezia (aprile 1888), Don Carlos di Spagna e l’ imperatrice d’ Austria (novembre 1889) e quest’ ultima vi ritornava nel 1890 e 1892 e, nel 1894, con la Graduchessa Stefania e la Principessa di Galles. Il secolo XX iniziò con la principessa Elena d’ Aosta (1905), la Regina Vittoria di Svezia (sul finire degli anni Venti) ed il Re Gustavo di Svezia nel 1930, la Principessa Cristina di Spagna e la Principessa Margareth d’ Inghilterra (nel 1949).
Passando ai rappresentanti del mondo artistico-culturale, risultano registrati i soggiorni di Giuseppe Verdi, di Guglielmo Marconi (1916), di Ronald Reagan (quando era attore), J.D. Rockfeller jr., l’ antropologo Levi-Strauss, il violinista Uto Ughi, Totò, Eduardo De Filippo, Jack Lemmon, Sophia Loren (che vi ha girato il film “Qualcosa di biondo”) e tanti altri attori, specie durante lo svolgimento degli Incontri Internazionali del Cinema.
Dopo lo sbarco degli alleati a Salerno, dal 1944 al 1945 l’ albergo fu requisito come “rest camp” per gli ufficiali Usa in Italia, tra i quali vi alloggiò il generale Mark W. Clark, comandante della V Armata Usa, protagonista dello sbarco a Salerno nel 1943.
Per un lungo soggiorno il Grand Hotel Excelsior Vittoria di Sorrento ospitò il grande tenore Enrico Caruso ed il sommo clinico Antonio Cardarelli (soggiorni testimoniati da due lapidi marmoree).
Forse la permanenza di Caruso (dal Dicembre 1920 al luglio 1921, fino a poche ore prima della morte) è il motivo attuale di maggior richiamo, anche perché la suite del più grande tenore del mondo è rimasta ancora intatta e ricca dell’ arredo preferito dall’ illustre ospite. Infatti, proprio il ricordo di Caruso ha attirato a Sorrento all’ Hotel Vittoria, Lucio Dalla (che qui a scritto la famosa “Caruso”), Luciano Pavarotti ed Andrea Bocelli.
Gli eventi sismici del novembre 1980, che colpirono anche Sorrento, danneggiarono il complesso alberghiero del Vittoria, colpito nell’ ala denominata “Caporiva”, che dovette essere demolita. Dopo questo tragico evento, artefice del rilancio e della rinascita dell’ albergo è stato Luca Fiorentino, nipote di Onorato (figlio del professore Adriano e di Gabriella Amati), che ha guidato l’ hotel fino al 2010 (per l’ immatura scomparsa) riportandolo al centro della scena dell’ Hotellerie di lusso internazionale e contribuendo a consolidare l’ immagine di Sorrento nel mondo.

© Testo tratto, per gentile concessione dell’ autore, da “Locali Storici della Penisola Sorrentina” di Antonino Cuomo, pubblicato a Castellammare di Stabia da Nicola Longobardi editore nel 2011.
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