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San Bacolo

Pur essendo l’ ultimo – in ordine temporale – dei vescovi sorrentini considerati Santi, San Baccolo è tra i protettori della Città del tasso che hanno goduto di maggiore fama e di particolare devozione.
Esso, sicuramente, ebbe un ruolo di grande rilevanza non solo quando fu in vita, ma anche successivamente.
Vissuto quasi nella stessa epoca di Sant’ Antonino, San Baccolo divenne vescovo di Sorrento – con ogni probabilità – nel 660.
Secondo alcuni questo pio vescovo appartenne alla famiglia Brancaccio, così come, tra l’ altro, si evincerebbe dallo stemma impresso sull’ urna che custodisce i suoi resti mortali nella chiesa, dedicata a san felice e, per l’ appunto, a San Baccolo.
Questa ipotesi, però andrebbe più attentamente vagliata per diversi ordini di motivi.
Innanzitutto deve essere considerato che San Baccolo era sorrentino.
In secondo luogo, poi, non deve essere sottovalutato il fatto che lo stemma della famiglia napoletana dei Brancaccio è identico a quello della famiglia nobile sorrentina dei Mastrogiudice che (assieme ai Sersale) discendevano direttamente da uno di quei Sergio che furono tra gli ultimi signori del ducato di Sorrento.
Un particolare questo che assume particolare rilevanza soprattutto se si considera il fatto che, secondo alcune leggende, la chiesa dedicata a San Baccolo fu fatta erigere proprio da uno di quei Sergio.
Si tratta di un quadro congetturale che trova ulteriori motivi di conforto tanto nel fatto che proprio a questa Chiesa fu riconosciuta grande dignità al punto di essere considerata – sia pure per un breve periodo di tempo – Cattedrale di Sorrento, quanto nel fatto che gli studiosi ritengono che proprio l’ immagine di San Baccolo fosse raffigurata su una delle facce del Follaro Sorrentino (moneta adoperata nel periodo del ducato omonimo).
Sull’ altra, perfino superfluo sottolinearlo, era raffigurato il duca Sergio!!!
A differenza di quanto avvenuto per San Renato di Sorrento e per Sant’ Attanasio di Sorrento, però, fino ad oggi nessuno si è premurato di rivendicare con veemenza la sorrentinità di San Baccolo.
Sempre a San Baccolo, inoltre, era dedicata una delle quattro antiche porte della città che consentivano di accedere all’ interno della cinta muraria all’ interno della quale, in un primo momento fu sepolto il Santo e fu collocata una statua che lo ritraeva.
Anch’ esso ritenuto artefice di numerosi miracoli in favore di Sorrento e dei suoi abitanti, San Baccolo viene onorato con delle celebrazioni organizzate per festeggiarlo il 27 gennaio.
Fabrizio Guastafierro