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Il Presepe della Cattedrale di Sorrento (2 a)

La Cattedrale di Sorrento conserva stabilmente al suo interno un magnifico presepe che, soprattutto durante le vacanze di natale a Sorrento, pur conservando a pieno il suo significato mistico, può essere considerato come una vera e propria opera d’ arte degna di essere ammirata perché capace di bene interpretare i canoni che hanno ispirato la scuola dei presepisti napoletani del ‘700.
La versione oggi disponibile, purtroppo, è priva di una favolosa collezione di pastori del settecento napoletano, donata proprio alla Cattedrale di Sorrento da Saltovar (lo stesso mecenate e poeta sorrentino, che al secolo rispondeva al nome di Silvio Salvatore Gargiulo e che fu artefice di un’ altra donazione di stupendi pastori del settecento napoletano alla Basilica di Sant’ Antonino), ma conserva ancora un indiscutibile fascino.
La scelta dei pastori che hanno sostituito gli originali, infatti, risulta essere perfettamente riuscita. Così come assolutamente indovinata è la loro collocazione su un magnifico scoglio presepiale le cui dimensioni superano abbondantemente il 25 metri di superficie.
Centinaia di pastori che si ispirano alla tradizione del settecento napoletano, tantissimi animali, unitamente alla presenza di ceste di frutta, di ortaggi e di verdure, di banchi di carne e di pesce, conferiscono grande vitalità al presepe della Cattedrale di Sorrento, fino al punto di renderlo quasi pulsante di vita.
Il tutto, naturalmente, nel pieno rispetto della tradizione che ha reso celebra la produzione dei presepi napoletani fin dall’ epoca settecentesca e, dunque, proponendo in prmo piano le scene della taverna, dell’ Annunzio ai Pastori e, naturalmente della Natività di Gesù.
L’ opera – esposta stabilmente – può essere ammirata sul lato sinistro di chi entra dall’ ingresso principale della Cattedrale (anche nota come Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo di Sorrento). Essa è frutto del paziente lavoro di Antonino Parlato e Giuseppe Parlato, ma anche di slanci di generosità che hanno permesso di recuperare almeno in parte lo splendore di questo superbo presepe sorrentino.
Dopo una serie di evoluzioni, di cambiamenti e di arricchimenti il presepe della Chiesa Cattedrale di Sorrento risulta pressoché inalterato dal 1997 e continua a richiamare non solo l’ attenzione dei fedeli sorrentini, ma anche quella dei tanti ospiti della Città del Tasso desiderosi di ammirare un’ opera che non solo è apprezzabile dal punto di vista scenografico, ma è anche capace di evocare sensazioni mistiche.
La scena della Natività, così come spesso è accaduto nell’ allestimento di antichi presepi napoletani, invece di essere ambientata nella cosiddetta “Capanna”, è inserita tra i ruderi di un tempio pagano, sorvolata da una schiera di angeli e presso il quale i Re Magi si recano per adorare il Redentore appena nato.
Strettamente collegata ad essa è la scena dell’ Annuncio ai pastori. Questi pur continuando a dar vita a scene di vita quotidiana (tra le quali anche quella della Taverna) sembrano esprimere in maniera vitale l’ eccitazione per l’ evento.
Le statuine, finemente vestite con tessuti pregiati, sono poste in maniera da mettere le più alte in primo piano offrono una visione prospettica che consente di apprezzare a pieno la profondità di uno scoglio presepiale, ricco di pregevoli particolari.
Esso, è caratterizzato da zone pianeggianti, alternate ad altre più impervie, valloni e ad asperità, quasi a ricordare il panorama della Penisola Sorrentina.
Non a caso molti particolari ricordano proprio la Città del Tasso ed i suoi belvedere.
Fabrizio Guastafierro