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Francobollo di Sorrento

1993, nasce il francobollo di Sorrento
All’inizio degli anni ’90 il Centro Culturale Bartolommeo Capasso, ha elaborato una richiesta destinata a proporre all’ Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato l’emissione di un francobollo raffigurante il panorama di Sorrento.
L’ipotesi, accolta positivamente, dai responsabili dell’Istituto preposto che, all’epoca, non curava solo l’ emissione di francobolli e valori bollati, ma anche quella delle indimenticate banconote – e naturalmente delle monete – che indicavano la lira come valuta corrente.
Fu così che, dopo una serie di sopralluoghi finalizzati ad individuare gli angoli più suggestivi di Sorrento, si decise di procedere oltre.
Furono scattate centinaia di fotografie ritraenti la spiaggia di Sorrento, la Marina Grande, la Marina Piccola ed il Porto, il Vallone dei Mulini, i monumenti civili (Sedil Dominova, Antiche Mura e relative Porte d’ingresso alla Città del Tasso, i Bagni della Regina Giovanna e i resti della Villa del Capo di Sorrento, il Palazzo del Museo Correale), e religiose (la Cattedrale, la Chiesa del Carmine, la Basilica di Sant’Antonino, la Chiesa di San Francesco e l’annesso Chiostro, la chiesa dei Santi Felice e Baccolo, anche conosciuta come Chiesa del Rosario). E furono fotografati i mille panorami di Sorrento che hanno reso nota la Terra delle Sirene in tutto il mondo. Tra questi quello che consente di apprezzare la vista del Vesuvio, quello grazie al quale si può ammirare la Punta del Capo di Sorrento, quello che permette di apprezzare Punta Scutolo e quello di cui si può godere affacciandosi da Capodimonte.
Nulla fu trascurato, ma alla fine, E. Vangelli, cui fu affidato il compito di dipingere il soggetto prescelto, si concentrò su una visuale dell’intera Penisola Sorrentina sul versante che parte da Punta Scutolo.
E all’inizio dell’estate del 1993 Sorrento ebbe finalmente il suo francobollo destinato ad essere immesso sul mercato e a girare per il mondo anche grazie alle Poste Italiane.
L’esemplare, del valore di 600 lire, fu inserito in una serie che comprendeva anche visuali di Palmanova, Carloforte (anch’essi dipinti da E. Vangelli ed anch’essi dello stesso valore).
Oggi, il valore attribuito dai collezionisti all’intera serie che, per l’appunto, comprende anche il francobollo di Sorrento, è sicuramente esiguo: circa 5 euro per gli esemplari “vergini” e circa 2 euro per quelli che riportano eventuali timbri postali.
Una curiosità: Nel Francobollo di Sorrento è un particolare di Sant’Agnello ad essere in primo piano
La soddisfazione di poter vantare un francobollo sorrentino, all’epoca della sua uscita, fu in parte smorzato da una polemica.
I più attenti osservatori, infatti, osservarono che mentre Punta Scutolo era finita sullo sfondo del dipinto raffigurato, in primo piano c’era un particolare che riguardava la Villa Niccolini di Sant’Agnello.
Fu così che, con pungente ironia, molti santanellesi fecero rilevare che per mostrare la faccia più bella della Terra delle Sirene, non si era scelto una bellezza tipica di Sorrento, ma, per l’appunto, della vicina Sant’Agnello.
Cosa era successo?
Purtroppo non esistono giustificazioni, né spiegazioni ufficiali riguardo alla singolare storia, ma è probabile che il francobollo destinato a raffigurare Sorrento, in un primo momento, anziché il definitivo sviluppo in orizzontale ne prevedesse uno in senso verticale.
Per questo – ma l’ipotesi è tutta da verificare – potrebbe essere accaduto che di fronte alla scelta relativa all’impostazione, il bozzetto potrebbe essere stato “tagliato” finendo con il fare scomparire la vista della Marina Piccola e, quindi, del porto di Sorrento.
Fabrizio Guastafierro