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Sorrento e le politiche per il recupero degli insediamenti abusivi

10.2 Le politiche per il recupero degli insediamenti abusivi
La legge regionale 16/2004 introduce in modo compiuto la metodologia per il recupero degli insediamenti abusivi.
In particolare, l’art. 23 prevede:
“3. Il Puc individua la perimetrazione degli insediamenti abusivi esistenti al 31 dicembre 1993 e oggetto di sanatoria ai sensi della legge 28 febbraio 1985 n. 47, capi IV e V, e ai sensi della legge 23 dicembre 1994, n. 724, articolo 39, al fine di:
a) realizzare un’ adeguata urbanizzazione primaria e secondaria;
b) rispettare gli interessi di carattere storico, artistico, archeologico, paesaggistico – ambientale ed idrogeologico;
c) realizzare un razionale inserimento territoriale ed urbano degli insediamenti.
4. Le risorse finanziarie derivanti dalle oblazioni e dagli oneri concessori e sanzionatori dovuti per il rilascio dei titoli abilitativi in sanatoria sono utilizzate prioritariamente per l’ attuazione degli interventi di recupero degli insediamenti di cui al comma 3.
5, Il Puc può subordinare l’ attuazione degli interventi di recupero urbanistico ed edilizio degli insediamenti abusivi perimetrati ai sensi del comma 3, alla redazione di appositi Pua, denominati piani di recupero degli insediamenti abusivi, il cui procedimento di formazione segue la disciplina prevista dall’ articolo 27.
6. Restano esclusi dalla perimetrazione di cui al comma 3 gli immobili non suscettibili di sanatoria ai sensi dello stesso comma 3.
7. Il PUC definisce le modalità del recupero urbanistico ed edilizio degli insediamenti abusivi, gli interventi obbligatori di riqualificazione e le procedure, anche coattive, per l’ esecuzione degli stessi, anche mediante /a formazione dei comparti edificatori di cui agli articoli 33 e 34″,
L’ insieme della norma tende ad introdurre un ragionamento utile ed equilibrato: la necessità ed opportunità di prevedere – utilizzando i proventi oblatori – interventi dedicati di recupero non solo edilizio ma soprattutto ambientale ed infrastrutturale per quegli insediamenti suscettibili di sanatoria la cui realizzazione ha determinato, di fatto, anche una compromissione paesaggistico – ambientale.
Il legislatore regionale sposta il procedimento della sanatoria dell’ abusivismo da quello meramente edilizio (del caso per caso) a quello urbanistico – ambientale, investendo quindi la sfera della riqualificazione non solo del singolo episodio ma di interi parti urbane o del territorio. (38)
Questa norma trova più evidente applicazione in casi di realizzazione di lottizzazíoni abusive, parti di quartieri periferici, insediamenti continui, spesso privi di strade ed urbanizzazioni primarie (fognature, pubblica illuminazione, …) (39).
Nel caso di Sorrento, invece, l’ edificazione abusiva è avvenuta soprattutto nelle frazioni e nelle aree marginali (oltre che per gli interventi di ampliamento o di modificazione soprattutto degli edifici del settore turistico – ricettivo), per abitazioni stagionali ed, in ogni caso, senza determinare la realizzazione di insediamenti compatti.
Pertanto si è ritenuto utile non tanto delimitare nuclei di insediamenti abusivi, quanto applicare le norme di recupero e riqualificazione ambientale previste dalla legge e le modalità procedurali relative alle diverse zone di piano in cui ricadono gli interventi abusivi (purché suscettibili di sanatoria), anche in relazione alle zone tenitoriali del PUT.
Nell’ Appendice B – Individuazione degli insediamenti abusivi, cui si rinvia, questo ragionamento è ampiamente sviluppato, anche sulla base della schedatura effettuata in rapporto alle unità censuarie, mentre nelle Norme tecniche d’ attuazione sono previste le prescrizioni e direttive necessarie.
Nell’elaborato grafico A.8 – Individuazione degli insediamenti abusivi – sono stati in evidenziati, in relazione alle cartografie ufficiali disponibili (1976 e 1998), gli edifici per i quali sono state presentate domande di condono in riferimento alle tre legislazioni in materia.
38 Un primo studio ln tal senso fu realizzato nel 1999 per il Comune di Bacoli (Na) dal prof. Guido Riano.
39 P.es. nei comuni a nord di Napoli, nell’ area aversana, nel giuglianese, ecc.
Il testo che precede è integralmente tratto dalla Relazione del Piano Urbanistico Comunale di Sorrento predisposto dal Dirigente del IV Dipartimento del Comune di Sorrento, Ingegnere Guido Imperato con la consulenza del Prof. Arch. Guido Riano