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La Vita di S. Agnello e il suo culto a Napoli (2)

Parte II
La Vita di S. Agnello e il suo culto a Napoli
Fonti antiche e studi moderni su Sant’ Agnello
La fonte più antica ed attendibile per la ricostruzione della vita di Sant’ Agnello è il libellus miraculorum scritto da Pietro, suddiacono della chiesa napoletana; lo stesso che scrisse gli ultimi miracoli di Sant’ Agrippino.(1)
Domenico Mallardo, il quale si occupò più volte dei miracoli di Sant’ Agnello, ritenne che questa raccolta fosse stata compilata intorno ai primi decenni del secolo X.(2) Un esauriente elenco dei codici contenenti l’ opera di Pietro suddiacono è in D. Mallardo, Ordo ad ungendum, Neapoli 1938, pagina 34.(3)
Tutte le biografie di Sant’ Agnello che, in seguito, furono scritte si servirono sostanzialmente del citato libellus miracolorum contaminando le notizie offerte da quello con le informazioni, più o meno esatte, desunte dalla leggenda e dalla tradizione popolare.
La prima di tali biografie fu la Vita et Miraculi de Sancto Anello… nuovamente da Latino in Volgare Traducta, stampata in Napoli per maestro Ioanne Sulsbach Alemano, Nel anno M. D. XXXII scritta, come c’ informa il Vivaldo, da P. Don Giovanni Dutta, Canonico Regolare di Sant’ Agostino, della Congregazione cioè che allora officiava la Chiesa di sant’ Agnello in Napoli.
Di un qualche interesse è quindi l’ opera di David Romeo, De Septem Urbis Neapolis tutelaribus, Napoli 1571.
Più importante è l’ opera di Paolo Regio, Vescovo di Vico Equense, il quale nella Vite dei Ss. Patroni e Protettori di Napoli inserì la vita di Sant’ Agnello Abbate et confessore. La prima edizione di questo libro fu ristampata a Napoli nel 1579 con alcune correzioni e aggiunte. Di questo lavoro, come del precedente, il Padre Bonaventura Gargiulo avverte che “debbonsi leggere con circospezione critica”.
La serie delle biografie romanzate continuò con la Historia amplissima della Vita e Miracoli di Sant’ Agnelo Abate e difensore di Napoli, Napoli 1596, scritta da Martino Alfonso Vivaldo. Il Vivaldo, però ripetè pedissequamente il Dutta.
Non a Napoli ma a Lucca fu stampato il lavoro del padre Cesaro Franciotti, Historie delle miracolose immagini e vite di Santi. L’ opera ebbe due edizioni, nel 1613 e nel 1629. Il Franciotti si interessò del nostro Santo perché le sue reliquie sono conservate per la maggior parte a Lucca.
L’ ultima biografia antica è quella di padre Gio. Pompeo Panigada, Canonico regolare di Sant’ Agostino, Vita di Sant’ Agnello abate, protettore e tutelare della fedelissima città di Napoli, Napoli 1714 ristampata dall’ Abate e Canonici del Salvatore a Napoli nel 1740.
L’ opera di Vincenzo Panefresco, Vita e culto di Sant’ Agnello patrono di Guarcino, giace in un manoscritto-dattiloscritto del secolo XIX, conservato nell’ archivio della Collegiata di San Nicola di Guarcino. Il lavoro, di notevole importanza, è purtroppo di difficilissima consultazione per cui ho dovuto accontentarmi delle frequenti e precise citazioni che di esso fa il Floridi.
Per completezza, occorre menzionare fra le fonti antiche la leggenda del Breviario interamente riportata nella sezione di questo lavoro dedicata alle preghiere e agli inni in onore di Sant’ Agnello nonché gli elogi dei vari Martirologi, tutti testualmente riportati dal Gargiulo a pagina 38.
Fra gli studi moderni condotti con sufficiente rigore scientifico, vanno doverosamente ricordati:
a) Padre Isidoro da Guarcino, Vita di Sant’ Agnello abate, con note del P. Bonaventura da Sorrento, Sant’ Agnello di Sorrento 1877.
b) Mons. F. Bonaventura Gargiulo, Vescovo di Sanseverino, il glorioso Sant’ Agnello Abate, studio storico critico con appendici, Napoli 1903.
c) G. de Mirando, Sant’ Agnello Abate patrono tutelare di Napoli e le sue reliquie nella Cattedrale di Lucca, in Rivista di Scienze e lettere, organo dell’ Accademia Ecclesiastica di Napoli, a. II (nuova serie), 15 febbraio 1931, n.1, pagine 54 – 58.
d) Anselmo Lettieri, Sant’ Agnello Abate, il suo corpo e il suo culto in Lucca, Lucca 1948.
e) Giuliano Floridi, Le pergamene dei monasteri di San Luca e Sant’ Agnello di Guarcino, Roma 1967.
Note:
(1) cf. A.S. Mazzocchi, De Sanctorum Neapolitanae ecclesiae episcopum cultu, Neapoli 1753, pagina 33° e seguenti
(2) D. Mallardo, Miracula S. Agnelli in Anacleta Bollandiana, LXVII 1949, pagina 476.
(3) cf. anche D. Mallardo, Miracula, pagina 475 n.1
© Testo integralmente tratto dalla Tesi di Laurea intitolata “Analisi storico – antropologica del culto di Sant’ Agnello”, discussa dalla Dott.ssa Laura Parlato, nell’ anno accademico 1979/1980 presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’ Istituto Universitario Orientale di Napoli. Relatore Prof. Alfonso M. di Nola.
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