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Mostra a fotografica Sorrento dal 16 marzo al 14 aprile

E’ stata sollecitata da molti una mostra che che potesse testimoniare le metamorfosi di alcuni punti di Sorrento fra il XVIII ed il XXI secolo, fra le incisioni del Sette-Ottocento e la situazione attuale, passando attraverso le fotografie corrispondenti del secolo scorso. E la Fondazione Sorrento ha recepito questo desiderio organizzando una mostra dall’ interessante titolo Sorrento, tre secoli di immagini.
Questa iniziativa, che resterà aperta al pubblico dal 16 marzo (inaugurazione alle ore 11) al 14 aprile, è stata possibile realizzarla per la disponibilità dell’avvocato Antonino Cuomo (già autore di una pubblicazione contenente tutte le incisioni della Penisola Sorrentina), di Antonino Parlato (noto collezionista delle foto di Sorrento, dalle antiche alle moderne) e di Tonino Fattorusso (che raccogliendo la passione del padre, Lino, non tralascia evento o manifestazione dal fermali su pellicola).

Mostra Fotografica
La mostra sarà, anche, dotata di una pubblicazione-catalogo (allestita dalla Longobardi editrice), con il saluto del Sindaco di Sorrento e del Direttore della Fondazione ed un’introduzione che unisce e rapporta le testimonianze visive con quelle dei molti viaggiatori, italiani e stranieri, che non hanno mai smesso di visitare Sorrento e di descriverla, in prosa ed in poesia.
Partendo dalle incisioni, confrontandole con le foto Alinari, Brogi, Sommer e De Luca e con gli aggiornamenti fotografici attuali, ognuno potrà soddisfare la curiosità constatando il cammino che ha fatto la civiltà anche per soddisfare le esigenze di vita emerse lungo quasi tre secoli.
La mostra è divisa in cinque settori nei quali sarà possibile il confronto. La prima interesserà il Panorama che ha sempre rappresentato il più efficace biglietto da visita per il movimento turistico, a partire dal Grand Tour e che consentirà di osservare la conca sorrentina da est e da ovest. Seguiranno le vedute, con molti particolari, interessanti sia i Bagni della Regina Giovanna sia le Marine. La località della Punta del Capo presenta una della più storiche e complesse testimonianze dell’epoca romana della vita sorrentina, quando nobili e personalità politiche dell’era imperiale sceglievano la costa sorrentina per il loro soggiorno, specie quando gli imperatori scelsero Capri come loro sede. Dalle testimonianze delle marine si potranno ammirare i due approdi per raggiungere Sorrento, prima che venisse realizzata la comunicazione viaria da Castellammare di Stabia.
Molto interessante si presenterà la sezione su porte e valloni, settori nei quali si manifestavano i cardini difensivi essenziali dell’antico castro romano nel quale si svolgeva la vita civile del “municipio”. Le due porte, ad est verso il “piano” con la statua del protettore, S.Antonino, sull’arco principale e ad ovest, verso Massa lubrense, dove a protezione era posta la statua di S.Bacolo (uno dei quattro vescovi santi coprotettori di Sorrento).
La conclusione dell’esposizione non poteva non interessare l’altro grande “protettore” di Sorrento, Torquato Tasso, la cui casa era meta di veri e propri pellegrinaggi, sita sulla costa tufacea sorrentina lungo la quale si svilupparono i primi grandi alberghi nei quali soggiornavano nobili e regnanti, poeti scrittori e poeti.
Indubbiamente Sorrento ha subito dei cambiamenti che modificarono la sua vita. Se nel 1799 i francesi per punire Sorrento abbatterono una parte del castello e delle mura sul lato orientale; se fino al 1835 Sorrento poteva essere raggiunta solo via mare fino a quando il Re Borbone realizzò la strada…..carrozzabile; se dopo l’avvento di Garibaldi si spaccò l’antico Centro Storico della città in due parti, per creare una strada che consentisse il proseguimento per Massa Lubrense; si registrano i primi….passi dello sconvolgimento urbanistico di Sorrento.
Anche se alcuni rimpianti possono sembrare giustificati, le bellezze di Sorrento, in molte parti del suo territorio, dal mare alle colline, nel suo panorama, nelle antiche stradine del Centro Storico e in alcuni suoi monumenti sono ancora vive.