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Sorrento e la valorizzazione del sistema storico e culturale

8. La valorizzazione del sistema storico – culturale
Nella parte I, è stata descritta la formazione e trasformazione storica del territorio di Sorrento e l’ insieme dei beni archeologici e storico-culturali ancora presenti, con particolare attenzione al rapporto inscindibile tra insediamenti ed opere di trasformazione antropica e ambiente naturale.
E’ difficile, infatti, nel caso di Sorrento, separare gli uni dall’altro e non considerare che i paesaggi sono determinati proprio da questo rapporto così stretto: basti pensare al sistema agricolo dei terrazzamenti per comprendere quanto incisiva e determinante sia stata l’ opera dell’ uomo nel trasformare la collina, fino a costruire – per la necessità del massimo sfruttamento agricolo – produttivo di lotti agricoli piccoli ma ad altissima redditività – un ambiente dalla caratteristiche uniche e riconoscibili.
Il paesaggio sorrentino è principalmente opera della lenta, tenace antropizzazione, del suo stretto intreccio tra agricoltura e modellazione del suolo, tra storia e natura. (32)
La promozione di questi valori va attuata non solo con azioni di stretta tutela, ma ancor più individuando la possibilità di una continuità che ne consenta la conservazione e lo sviluppo.
Per questo motivo, anche per gli insediamenti storici e i sistemi dei beni culturali gli obiettivi del Piano sono rivolti alla definizione delle politiche necessarie alla conservazione, valorizzazione e fruizione, anche per funzioni diverse purché compatibili.
Tali politiche sono rivolte agli insediamenti ed ai nuclei storici, come rilevate dalla cartografia IGM al 1936, nonché ai singoli beni culturali, quali ville e case di Campagna, masserie e case coloniche, torri di guardia costiere, mulini, le fabbriche, gli edifici religiosi, costituenti insiemi organici di beni, la cui tutela e fruizione va unitariamente determinata, come previsto dalla recente legge regionale sui centri storici n. 26/2002.
In tal senso per tutti i beni e gli insediamenti antecedenti il 1936 sono consentiti solo interventi fino al risanamento conservativo e restauro di cui all’art. 3 del DPR 380/2001, compreso gli interventi di miglioramento antisismico.
Il Comune incentiva la riqualificazione e la valorizzazione degli insediamenti e dei beni storico-culturali anche attraverso la partecipazione a società di promozione, assistenza, attività di servizio.
Per i beni archeologici, principalmente di origine romana, gli obiettivi del piano sono rivolti alla realizzazione di “parchi” di gestione e fruizione unitaria e coordinata, nei quali non solo le risorse archeologiche possano essere analizzate, studiate e culturalmente fruite, ma possano anche insediarsi funzioni ad esse complementari e compatibili, per una maggiore valorizzazione di questa eccezionale risorsa.
Le aree comprendenti beni archeologici già vincolati ai sensi del D. Lvo 42/2004 e le aree limitrofe ad esse indispensabili sia ai fini della valorizzazione delle risorse ancora non esplorate, sia ai fini di una  fruizione e lettura organica dei complessi archeologici, possono costituire specifici “parchi archeologici“.
In tal senso, le aree a parco – in relazione alle caratteristiche peculiari di ognuna – saranno caratterizzate dalla compresenza di beni archeologici insieme a zone naturali, giardini, aree agricole, beni culturali, individuando azioni di tutela e valorizzazione e funzioni capaci di garantirne la conservazione, la costante manutenzione ed una ampia fruizione pubblica, anche attraverso convenzioni d’ uso, politiche fiscali ed incentivi finanziari per le parti di proprietà privata.
Note:
32 Vedi il capitolo 1.3 sul sistema agricolo e vegetazionale
Il testo che precede è integralmente tratto dalla Relazione del Piano Urbanistico Comunale di Sorrento predisposto dal Dirigente del IV Dipartimento del Comune di Sorrento, Ingegnere Guido Imperato con la consulenza del Prof. Arch. Guido Riano