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Brevi notizie su Massa Lubrense nell’ antichità (4)

CAPITOLO QUARTO
IL COMPLESSO CONVENTUALE DI SAN FRANCESCO NELLA SOCIETA’ LUBRENSE
Verso l’ estremo lembo dell’ incantevole penisola sorrentina sorge Massa Lubrense (l), fondata verso il IX o il X secolo dell’ epoca romana. La sua origine ce la rivela il suo nome.
I Bollandisti (2) insegnano che Massa deriva dalla voce longobarda mansa, che vuoI dire luogo atto alla coltura. In queste manse, (specie di tenute o di latifondi che fossero), vivevano naturalmente delle famiglie di agricoltori, le quali aggregandosi, venivano formando piccoli centri di abitazioni rurali, e quindi dei vici = villaggi.
Altri lo fa derivare da Bebio Massa, liberto di Nerone, al quale è attribuita una sontuosa villa in questi luoghi. Fu detta poi Lubrense dalla corruzione di delubrum (tempio) , perché su di un diruto tempio pagano fu edificata la chiesa cristiana dedicata alla Vergine, e probabilmente, perché il gran culto dei Massesi per quel santuario fece si che la città stessa assumesse l’ attributo di Lubrense (3).
Essa era celebre nel mondo per il suo tempio di Minerva, delubro, che doveva essere magnifico, come antico, fabbricato da Ulisse, secondo Strabone (4), su una punta di mare; dai Romani tenuto in grande venerazione; cui mandavano dei doni e facevano offerte.
Le navi che portavano le vettovaglie dall’ Egitto a Cuma e Pozzuoli nell’ entrare per lo stretto tra Massa Lubrense e Capri si voltavano a destra verso il tempio salutando la Dea, per ringraziarla dagli scampati pericoli del mare, nel quale gettavano come per tributo molte monete, olio, vino, ecc. Ma quando Augusto tolse le vaste terre, che possedeva, per darle ai coloni Romani, che vennero in Sorrento, a poco a poco fu il tempio dai suoi ministri abbandonato e così cadde in rovina. Si sa però, che dopo la rovina del tempio, i Romani vi eressero un castello, cioè un gruppo di abitazioni, il quale pure caduto i Massesi nel 1558 fabbricarono nel medesimo sito una torre per difesa dei corsari, che per tradimento si impadronirono di Massa Lubrense e di Sorrento, ed in quei infelicissimi tempi serviva per scoprire e dare l’ allarme con una piccola campana all’ avvicinarsi dei corsari. Da quella epoca in poi ha conservato questo promontorio il nome di punta della Campanella (5).
Il Beloch (6 ), considerata la leggenda che fa sorgere la chiesa di Santa Maria della Lobra, presso la marina di Massa Lubrense, sulle rovine di un antico tempio pagano, rafforzata dalla etimologia di Lobra, da delubrum, conclude che doveva essere appunto quello delle Sirene il tempio su cui venne eretta quella chiesa. Il Pais (7) rettifica l’ opinione del Beloch soltanto per quello che riguarda la chiesa della Lobra, giustamente osservando che il tempio, in ogni caso, avrebbe dovuto trovarsi nel luogo detto Fontanella, ov’ era l’ antica chiesa della Lobra, poi riedificata, e dove attualmente si trova.
Note:
(l) Liguori Mons. F., Santa Maria del Lauro di Meta Santa Maria della Lobra di Massalubrense, citaz. (5) p. 56.
(2) Grieco A., Notizie storico artistiche del convento e Santuario di S. Maria della Lobra in Massalubrense, p. 3.
(3) Maldacea G., Storia di Massalubrense, in 8°.
(4) Strabone, I p. 22; V p. 379.
(5) Alvino F., La penisola sorrentina, Napoli 1842, p. 54.
(6) Beloch J., Campania, Calvary, p. 311.
(7) Pais E., Il Tempio delle Sirene a Massa, p. 335.
© Testo integralmente tratto dalla Tesi di Laurea intitolata “L’ Insediamento dei Francescani e la loro presenza nella Penisola Sorrentina”, discussa dalla Dott.ssa Serafina Fiorentino, nell’ anno accademico 1992/1993 presso la Facoltà di Teologia dell’ Ateneo Romano della Santa Croce (Istituto superiore di Scienze religiose dell’ Apollinare). Relatore Prof. A. Soldatini.
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