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Sant’ Agnello di Sorrento: notizie su territorio e storia (16)

Il culto di Sant’ Agnello nel comune omonimo

Sant’ Agnello di Sorrento: notizie sul territorio e sulla storia
Il comune di Sant’ Agnello di Sorrento è un piccolo centro agricolo e turistico della Penisola Sorrentina, situato su un terrazzo tufaceo del versante settentrionale dei Monti Lattari. L’ abitato si protende quasi a congiungersi con Sorrento lungo la statale e in parte digrada verso il mare. I centri abitati di San Vito, Trasaelle e Colli di Fontanelle si trovano a Sud-Est, nell’ interno.
Ad Est sant’ Agnello confina col comune di Piano di Sorrento. La lunghezza massima del territorio, dal Golfo di Napoli al Golfo di Salerno, è di 3850 metri, la larghezza massima di 1070 metri; la superficie è di mq. 4.050.700.
Il territorio è molto fertile ed è soprattutto adatto alla coltivazione di agrumi, frutteti, oliveti e vigneti. Sui suoi colli si cacciavano con buoni risultati le quaglie migratorie, prima che fossero letteralmente decimate. Quasi insignificante la pesca; più notevole l’ allevamento di bestiame condotto su piccola scala.
Il territorio agricolo è di mq. 3.555.000, il territorio boschivo di mq. 16.900, il territorio incolto e improduttivo (strade e piazze) mq. 477.900. Rispetto alla composizione fondiaria, il territorio può suddividersi in mq. 1.700.000 di agrumeto specializzato e misto e in mq. 1.850.000 di uliveto e frutteto.
La popolazione della cittadina è costantemente aumentata secondo la seguente tabella:
anno 1901 abitanti 4.653
anno 1911 abitanti 4.541
anno 1921 abitanti 4.730
anno 1931 abitanti 4.762
anno 1936 abitanti 4.788
anno 1951 abitanti 5.365
anno 1961 abitanti 5.983
anno 1971 abitanti 7.222
La situazione occupazionale della popolazione vede un progressivo slittamento dell’ agricoltura verso altri settori e si può così riassumere:
Persone in età dai 14 ai 20 anni
Addetti all’ agricoltura   5
Addetti alle industrie 40
Addetti ad altre attività 40
Persone dai 21 ai 29 anni
Addetti all’ agricoltura  20
Addetti alle industrie 104
Addetti ad altre attività 211
Persone dai 30 ai 54 anni
Addetti all’ agricoltura 168
Addetti alle industrie 230
Addetti ad altre attività 608
Persone dai 55 ai 59 anni
Addetti all’ agricoltura  25
Addetti alle industrie  27
Addetti ad altre attività  72
Persone dai 60 ai 64 anni
Addetti all’ agricoltura  19
Addetti alle industrie  23
Addetti ad altre attività  32
Persone dai 65 anni in poi
Addetti all’ agricoltura  22
Addetti alle industrie    5
Addetti ad altre attività  25
Il grado di istruzione della popolazione è riassunto nella seguente tabella:
persone in possesso di laurea   116
persone in possesso di diploma   612
persone in possesso di licenza media inferiore   803
persone in possesso di licenza elementare 2.580
alfabeti privi di titolo di studio 1.947
analfabeti   248
Numerosi sono i maschi forniti di diploma nautico; la maggior parte degli addetti ad attività terziarie è infatti gente di mare. I rimanenti sono occupati nel commercio e soprattutto nel settore turistico. Numerosi sono gli alberghi e le pensioni, anche di prima categoria. Nel 1966 si sono avute ben 65.000 presenze alberghiere.
Nel territorio comunale funziona l’ Ospedale Lauro, con circa 30 posti letto. Esso è retto da un’amministrazione di quattro membri. Presidente ne è per statuto l’ Arcivescovo di Sorrento; gli altri tre membri sono nominati dal Consiglio Comunale.
Nel comune si trovano le scuole elementari e medie.
Due sono gli istituti di credito. Sant’ Agnello comunica col Capoluogo della Provincia per mezzo della ferrovia Circumvesuviana e con gli altri comuni della penisola sorrentina per mezzo di linee automobilistiche che percorrono la statale da Meta a Sorrento.
Passando a tracciare una breve storia di Sant’ Agnello, si deve notare che nulla sappiamo delle lontane origini di questo paese. Qui, tuttavia, secondo il Gargiulo, dovettero esservi case e templi ancor prima della venuta di Cristo, e forse più qui che altrove. “Mad. Stark che ha dimorato molti anni alla Cocumella(1), in una descrizione di Sorrento…. Presso il convento dei Cappuccini piazza un tempio sacro a Vesta, altri vi situano un Columbarium… Per la verità vi si veggono opere reticolate ed antichi condotti d’ acqua, e negli scavi eseguiti in quei dintorni, come in molti luoghi del Comune si sono trovate antichità tali, e tali sepolture e quantità di cadaveri da farci credere il villaggio abitato prima dell’ era, ma non dandoci un’ombra sola di congettura storica, fa d’ uopo passarci di essa epoca”(2).
Per tutto il medioevo non si trova menzionato in alcun luogo il Casale di Sant’ Agnello. E’ opinione diffusa, però, che una chiesuola dedicata a Sant’ Agnello possa essere stata edificata qui, poco dopo la morte e la beatificazione di questi. Il padre Gargiulo non trovò alcun documento di essa né del casale chiamato con quel nome. Infatti, in un processo del 1536, discorrendosi dell’ Università del Piano, egli trovò nominati i casali: Priore, Foremura, Baranica, Lavaturo, Casola, Cermenna, San Giovanni e Paolo, Marano, Cangaro (Angri), Migliara, Forma, Trasaella, Sant’ Agostino, San Ligorio (Liborio), Mortola, Maianiello, Litemo, Savino, Cazzano, Meta, Vocale, Ponte Maturo, Carotto, Gottula, Tralino. Non trovò nominato un casale di Sant’ Agnello. Esso corrispondeva a quelli di Angri Migliara e Maianiello in pieno terziere di Miano. “Probabilmente – annota il Gargiulo – il nome di Sant’ Agnello venne al nostro villaggio col rifabbricarsi l’ antica chiesuola in più vaste proporzioni e col sorgere presso d’ essa quel nucleo di case, che oggi Sant’ Agnello si denomina, per il modo che il casaletto intorno alla chiesa parrocchiale è il vero e solo casaletto di Sant’ Aniello, nome desunto dalla Chiesa del Santo e che oggi indica tutto il nostro comune”(3).
A conferma dell’ attendibilità dell’ ipotesi del padre Gargiulo, ancor’ oggi la memoria popolare conserva un debole ricordo di una piccola cappella di Sant’ Agnello nel casale di San Vito, tanto frequentata dai devoti, specialmente contadini, da spingere i ministri del culto a trasferire l’ altare del Santo nella più grande chiesa di San Prisco. Questa chiesa più volte ingrandita e restaurata, divenne l’ attuale chiesa di Sant’ Agnello.
In una memoria del 1580, per la prima volta, troviamo nominato il casale di Sant’ Agnello e questa è la più antica memoria che di questo nome noi abbiamo. In prosieguo di tempo, la storia del villaggio va di pari passo con la storia del Piano di Sorrento, il cui centro era Carotto e nella cui chiesa di San Michele si tenevano i comizi popolari. Carotto accentrò in sé tutto il territorio del Piano di Sorrento, nome col quale si indicò l’ intero territorio da Sant’ Agnello a Meta di Sorrento finquando queste terre poterono affrancarsi dalla signoria di Sorrento.
La storia vera e propria di Sant’ Agnello cominciò col 1846. Il 25 gennaio 1820 un decreto reale aveva elevato a Comune distinto il rione di Meta. All’ inizio del 1846, gli abitanti dei tre rioni di Sant’ Agnello, Trasaella e Mortora chiesero di separarsi dal Piano e di elevarsi a Comune distinto. Il 6 aprile di quell’ anno, postasi in discussione la domanda nel consesso del Sindaco e di 19 decurioni, 10 di essi col Sindaco furono per la separazione e 10 contro. Dopo questa deliberazione, la faccenda rimase sopita per ridestarsi nel 1859 con un’ altra domanda degli abitanti di Sant’ Agnello e Trasaella che, posta in discussione il 18 ottobre, con la maggioranza di 13 voti contro 7, fu respinta. Nuove istanze furono avanzate; ma in una seduta del 2 gennaio 1860 fu deliberato contro lo stesso con 15 voti su 5. da quel momento, però, la causa della separazione ingigantì e fu sostenuta da molti. Colla nuova legge comunale 1865, il Comune di Sant’ Agnello ottenne la sua autonomia, di cui entrò in possesso nel marzo del 1866.
Alla circoscrizione di Sant’ Agnello furono quindi assegnati i seguenti casaletti: Cocumella, Cappuccini, Iommella Piccola, Iommella Grande, Angri, San Sergio, Pozzopiano, Migliara, Maiano, Maianiello, che formano ora la parte urbana e Tordona, Trasaella, San Vito, Mostrano, Cepano, Colli delle Fontanelle, che costituiscono la parte rurale.
Il territorio comunale si divide in tre parrocchie: quella di Sant’ Agnello, quella di Trasaella, distaccata da Sant’ agnello da Monsignor Del Pezzo nel 1657, e quella dei Colli di Fontanella, staccata da quella di Trasaella da Monsignor Ricciardi nel 1875.
Esiste in questo comune un convento di Cappuccini fondato nel 1586 insieme alla chiesa col titolo di Santa Maria di Portosalvo, consacrata poi nel 1841 sotto il titolo di Santa Maria delle Grazie. Il convento fu fondato sotto il pontificato di Papa Sisto V. Questo convento, che fu comprato dai Cappuccini, per la legge di soppressione (1867) appartiene al Comune, prima censito del demanio e poi affrancato.
In Sant’ Agnello c’ era anche una casa di Gesuiti dal titolo di Santa Maria del Gesù alla Cocumella, fondata dai gesuiti G. De Angelis e G. Aniello Pollio, all’ incirca nel 1597. Oggi la chiesa è aperta al culto, ma la casa è stata trasformata in albergo coll’ insegna “Hotel Cocumella” forse il più antico albergo sorrentino.
Note:
(1) Piccola località di Sant’ Agnello dove ancor oggi l’ omonimo albergo.
(2) Mons. F. Bonaventura Gargiulo, Vescovo di Sanseverino, il glorioso Sant’ Agnello Abate, studio storico critico con appendici, Napoli 1903, pagina 129.
(3) Mons. F. Bonaventura Gargiulo, opera citata nella nota (2), pagina 130.
© Testo integralmente tratto dalla Tesi di Laurea intitolata “Analisi storico – antropologica del culto di Sant’ Agnello”, discussa dalla Dott.ssa Laura Parlato, nell’ anno accademico 1979/1980 presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’ Istituto Universitario Orientale di Napoli. Relatore Prof. Alfonso M. di Nola.
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